Ciò che è vivo non ha copie..


«Poi dalla nebbia emerse la recinzione del lager: più giri di filo spinato tesi tra piloni di cemento. Una dietro l'altra, le baracche formavano strade ampie e diritte.

La ferocia disumana dell'enorme lager si esprimeva in quella regolarità perfetta.

Le izbe  russe sono milioni, ma non possono essercene - e non ce ne sono - due perfettamente identiche. Ciò che è vivo non ha copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile...

E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne».

Vasilij Grossman
Vita e Destino
Biblioteca Adelphi 534
pagg. 13-14