Giorgio Canu poesie

Che strana l'ellittica del sole che mi sballotta di qua e di là col mutar dei giorni, e le stagioni!  Ed io, pur spaesato per l'incerto andare,  trovo sempre quell'orizzonte,  a cui il mio cuore aspira.  A volte, quando tu non ci sei, ti penso, e tutto attorno a me prende forma e colore.  Altre volte invece la tua mancanza mi fa rabbuiare, rende corto il respiro e incerto il piede. Forse perché il cuore del mio andare non è l'andar del tempo,  con i suoi mutamenti e fantasie,  ma il vero sole sei Tu,  vita della mia vita ,  e in Te ogni altro tu è specchio,  e memoria di chi son io,  e di che cosa bramo. Mi sono appena alzato,  la bella giornata, dopo giorni di nuvole e freddo,  mi fa pensare al mutar delle stagioni.  Poi penso ai miei amici, chissà come sarà oggi per loro.  Un'amica è in ospedale per un tumore,  un'altra ha altri problemi che l'affliggono un po'.   E mi chiedo: "che cosa mi rende certo anche per loro, ridà respiro a tutto e regge i

Se t'avessi incontrata un mattino assolato passandoti accanto per caso nel frenetico incrociarsi del tempo che corre saresti rimasta, nella memoria,  come immagine  che illumina e sfugge,  come colore agognato come labbra  di cui non conosco il sapore, come profumo di vita fruscio, stropiccío di un vestito di seta,  pensiero leggero ricordo che allieta, e che passa. Ma incontrarti cercata mi lascia tremante come tu fossi, d'un tratto,  ma da sempre aspettata. Ci sono incontri di tutti i giorni senza che nulla si smuova.  Ci sono incontri che feriscono il cuore  perché gridano il bisogno più vero.    E così Tu mi guidi  la vita nel cuore,  ed io in ogni cosa  Ti aspetto.  Mentre stavo pensando a un'amica, a cui tengo molto,  d'un tratto ho capito che un'amicizia vera, libera, gratuita, ti conduce sempre al tuo bisogno ultimo, al cuore. Per questo la cerchi in tutte le cose, anche quando non è lì con te.  Il suo pensiero ti fa cercare te stesso. Non hai bisogno di str

Roberto Russo:  Il direttore d'orchestra Tu sei come un cuore ,  tic toc , che batte e non si ferma mai,  neppure quando immersa  nel sonno te ne stai.  Sei come foglia a ottobre che non si vuol staccare,  e quando vien l'inverno Orión non ti scompone venti, tempesta e gelo recando al casolare: per te è solo un velo che porta a ben sperare.  Poi, quando arriva maggio la prima sei a sbocciare di porpora colori  persin del sole il raggio.   Profumi, dai colore,  proteggi, guardi oltre l'inafferrabil fuga  laggiù, dell'orizzonte: per tutti, chiunque incontri,  di vita sei la fonte.  Se poi, vestita a festa, ricolma   come un guscio,  toc toc,  ché s'apre e si fa uscio,  Tu bussi alla mia porta: il tempo mio, tic tac , si abita,  di gran felicità.  Dedicata a chi, pur non essendo direttore d'orchestra di professione, lo è nella vita. 

Ma basta un solo raggio della luce, e viene,  da oltre,  il perché delle cose. Ti cercavo anche quando nulla intorno mi parlava di te.  La tristezza a volte mi avvolge come un manto, una bolla impenetrabile.  “La vita è triste, aspetta sempre qualcosa d'altro, forse qualcun altro....  e meno male, perché altrimenti sarebbe disperata. (don Giussani)  

La rosa che ho visto sbocciar stamattina che coglier non posso per non farla morire,  il cielo in cui ti rispecchi, il vento che  accarezza il tuo volto... tutto quel che mi manca non manca più se faccio un pezzo di strada con te.

Mi nevica nel cuore, a volte, e tutt'intorno ghiaccio e deserto. Ma sempre la memoria restituisce un fuoco che divampa.

Mi manca il tuo riso, labbra, parole, occhi, moto del cuore come mi manca, d'inverno, il calore dell'estate.

E' una luce il pensiero di te! Come il sole che all'alba improvviso ci invade, alitando sul mondo la vita, e nella notte lascia al suo posto  solo uno specchio argentato che bisbiglia:  " già c'è ".  Così sei tu. È la vita che smuovi,  la passione la voglia di esserci,  il domani... È  dire " già c'è! ".

Mi stupisce sempre la tua forza, impastata con la tua ferita. Vorrei colmare il tuo dolore, comprendere accogliere apprezzare tutto quanto altri  non hanno capito trattenuto ammirato. E mi ritrovo  con mani che non bastano, cuore che non può colmare, e con il tuo medesimo bisogno di compimento. E ti affido...

Quante lacrime,  nello scorrere del tempo! Come cascate che levigano le rocce nei loro balzi, così esse affondano in noi dov'è il Vero. A volte tumultuose, a volte improvvise, scuotendo lo scorrere calmo della vita. E, come il mare, lasciano sulla pelle il bruciore del sale... Perché? Tu ci sei, amico, amica, e Lui c'è, ed è il senso di te e di me.  “Ma la vita è un istante e tutto, proprio tutto, passa. Un brevissimo flash affacciato sull'eternità e ogni attimo potrebbe spalancarcela davanti. La sola cosa che resta, che non passa, è quel faccia a faccia ,,,” (Antonio Socci – Indagine su Gesù – pag 344)                           07/07/2016                                                                            Nella foto, le cascate di Lillaz (Cogne- AO)