Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Mestieri

Lo Zappatore ed il Pianista.

Immagine
Chopin, Etude in C-sharp Minor, Op. 10 No. 4 (F. Pulina)  Quando siedi alla mia mensa non ti chiedi donde vengon il pane, la pasta ed i legumi.  Io zappo,  traccio i solchi con l'aratro spargo il seme nel tracciato poi copro  e attendo: sarà la terra, col mio sudore,  a dare il frutto.  Così sei Tu: abito scuro,  satin di raso e seta,  ti siedi al pianoforte, buio nella sala, i riflettori  su di te,  te solo; silenzio! Quell'attimo di attesa apre le zolle nei nostri cuori,  mentre le mani protese avanti rivoltan la terra dei nostri cuori.  Poi le dita leggere sui tasti,  d'ebano e d'avorio,           come le mie mani sull'aratro,  volano,  raccolgono spighe d'armonia e in quei solchi, appena tracciati,  spargono semi di nostalgia.  Non siam così diversi,  io nutro il corpo  tu nutri il cuore  rendi possibile desiderare ciò che cerchiamo di ritrovare: il perché della vita.              

Il macchinista

Immagine
Il treno è una sineddoche: ricorda, il viaggiatore,  quando, pupille spalancate,  guardava al finestrino quel suo correr veloce,  sui binari.  Andava, lontano andava,  ma anche se solo di passaggio respirava la vita  sentiva il suo profumo,  non solo pendolare.  Il treno è una poesia sogno per molti, fuga per tanti,  vacanza, incontro,  famiglia, amici,  racchiude in due pareti un mondo, in lungo e in largo, paesaggi,  vite, affetti.  E il macchinista lo sa: mentre ti porta,  discreto,  sempre muove il tempo con quella monovella,  pulsanti, cambi e spie,  e ti fa volare come ti fa volare il vento.  Di quel suo lungo andare di tutto il suo sbuffare resta il ritorno, a sera,  alle persone care.  Un nuovo amico nel gruppo degli amici, e fa il macchinista delle ferrovie.