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Amico nel profondo

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A mo questo silenzio...  parla al profondo del mio cuore e, in grembo alla notte,  sussurra all'orecchio la Tua voce ,  che tutt'intorno,  instancabile,  sommessamente  grida : quando sopita - affiora, quando respinta - incalza,  sempre suggerendo, aprendo lo sguardo.  Ed io mi taccio.  N on amo le parole,  che han bisogno di spiegarsi, analizzare,  di un collante provvisorio per restare,  di un motivo per non finire.  che distraggono, sviano, costringono,  o riempiono di nulla.  T e solo amo dentro ogni frammento,  luce nelle mie notti silenziose, ristoro nella calura,  riparo nelle ore tempestose,  sorgente all'alba di ogni giorno,  Parola fatta carne . Te solo amo . Sole della vita.  Amico  nel più nascosto di me .  Mio tutto. 

Esser poeta

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Praga, Isola di Kamp a Da tempo la vita mi ha insegnato che musica e poesia sono al mondo le cose più belle che la vita può darci. Oltre all’amore, ovviamente. In una vecchia crestomazia stampata all’epoca dell’Imperialregia Libreria, nell’epoca in cui moriva Vrchlický, cercai una trattazione di poetica e stili di poesia. Poi misi una rosellina in un bicchiere, accesi una candela e cominciai a scrivere i primi versi miei. Divampi pure la fiamma di parole e arda, magari mi bruci le dita! Una sorprendente metafora val più che anello d’oro al dito. Ma nemmeno il Rimario di Puchmajer a niente mi servì. Invano raccolsi i pensieri e spasmodicamente chiusi gli occhi per udire il primo meraviglioso verso. Nell’oscurità invece di parole scorsi un sorriso di donna e una chioma svolazzante nel vento. Fu il mio destino. Dietro di lui ho arrancato senza respiro per tutta la vita. Jaroslav Seifert (Traduzione di Marie Leskovjan e Fiammetta Della Seta) ∗∗∗ Býti básníkem Život už mě dávno naučil, že h

Pensieri improvvisi

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Poesia

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Non ho mai cercato la poesia,  finché grandi gioie o dolori hanno partorito in me  questa figlia, inaspettata,  perché la crescessi  e l'affidassi a chi mi legge.  Ed ora, se lei mi abbandonasse, mi mancherebbe di poter dire con due parole Tutto.  È un dono, lo so,  forse anche un impiego,  per alleggerire altri dal peso delle stagioni,  del farsi e disfarsi del giorno e della notte,  e per cantare Chi queste notti e giorni regge e fa mutare.  Che cosa canto infatti,  attraverso luna, stelle,  amori, addii, ritorni,  corse, attese, incontri,  amici? L'eterno, splendido, cercarsi tra noi e Te. 

Perché un blog?

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Paul Klee, Scheidungs abends, 1922, 79 Per parlare? Con chi? Di che cosa? O è solo un diario, una raccolta di poesie, una raccolta di opinioni? Ma a che serve? Solo per aumentare la mia (ce ne fosse) notorietà? O per smuovere qualcosa? Ho imparato che nulla si fa per caso: che tu lo voglia o no, tu ci sei perché Qualcuno ti ha voluto, e ti ha voluto proprio dove e come sei. Ho imparato che non ci facciamo da soli e che non siamo noi a cambiare il mondo, ma Dio. Allora torniamo a questo blog, una cosa a cui tenevo e che mi dà gioia già solo nel farla. Innanzitutto con un augurio che mi è stato fatto: "In bocca al lupo per questa tua nuova avventura, che sia luogo di educazione alla libertà: di domandare, di esprimersi, di confrontarsi, di ascoltare e anche di dissentire". Io non ho nessuna di queste pretese da me stesso. Ma questo mi indica una strada, e cioè che non si fa nessuna cosa solo per farla, si fa per uno scopo, si fa per un servizio. Servizio a cosa? Non sono né un

E passo dopo passo..

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Quando scrivo in realtà è il cuore che si fa penna e l'inchiostro sono le mie gioie e i miei dolori. Ma perché non sia solo  una macchia scura su di un foglio vuoto  occorre che altri cuori ri-fissino i contorni delle parole, e della domanda: così che il vero scrittore sia la vita. E passo dopo passo  viene su la grande strada....