Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta * la nostra compagnia

L'idea di Fraternità

Immagine
   «U na domenica in cui, alla Domus Marie di Leggiuno-Varese, si facevano le assemblee responsabili, ebbi quest’idea:  sono grandi, sono maturi, adulti, hanno la responsabilità di botteghe, di fabbriche, di iniziative di lavoro, di uffici, soprattutto hanno la responsabilità della famiglia, che è l'azienda più importante per la natura, e non debbono avere responsabilità, non devono sentire responsabilità matura per la loro santità? E lo dissi esplicitamente:  “Siete adulti, come avete la responsabilità di cose umane, di incrementare  cose umane, così dovete avere responsabilità del vostro cammino verso il destino. Responsabilità: perciò, non più curati come bambini, organizzati come ragazzi o messi in moto come universitari. Dovete vivere il vostro cammino umano verso il destino, che si chiama cammino di santità, dovete rendervene conto voi e assumerlo come vostra responsabilità! ".

Uno sconosciuto, mio amico

Nasce il ghiacciaio dal freddo, e dura perenne : questione di fisica empirica venti, altezza, pressione, liquido, solido, gassoso,  tutte cose che so e che non so. Poi il sole ne penetra il corpo gli dona quel giusto calore e lui, così duro a scalfirsi invece si scioglie. Scende giù a valle, diventa ben presto incalzante,  lavora la pietra, la  leviga, ne cambia pian piano la forma; percorre campagne,  attraversa paesi e città ed infine si tuffa nel mare. C osì è di noi. Nasciamo dal freddo  di cuori che cercano sé,  che vogliono spesso difendersi, che si guardano a volte in sospetto. Poi qualcosa al di fuori di noi, un accento, una musica, un fatto ci muovono l'un verso l'altro e il ghiaccio si scioglie... N asce la nostra amicizia dal freddo di vite lontane, di storie, desideri, dolori, di gioie, incontri, interessi gli uni lontani dagli altri nascosti; eppure, in un preciso momento  del tempo, non scelto da noi,  s'incontrano e ci danno sapore di casa,  rifocillano il cu

La Thuile

Il giocone di oggi è tutto incentrato su questi versi di Leopardi: "E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono? ” (G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia) Oso rispondere, con alcune osservazioni. 1) il poeta, quando scrive, non inventa, ma racconta qualcosa che gli è accaduto. Io che scrivo poesie lo so, è sempre un accadimento. Infatti ritroviamo nella poesia degli indizi... "Quand'io ti miro"... "e quando miro in ciel arder le stelle" come ne l'infinito leggiamo "e sedendo e rimirando"... Leopardi è lì, fuori dalla sua casa, o dalla finestra, e guarda... È l'esperienza del bambino quando nasce, assoluta meraviglia. E quello che vede lo racconta perché ciò che gli è accaduto, questo stupore e questa domanda, riaccada, non è solo esperienza sua, il suo particolare de

Afa

Immagine
  I l nulla! Trasuda dalla terra torrida di scirocco,  cala dall'alto  rovente il cielo,  cappa  che spegne soffoca: e tutto muore. R esta quel soffio, in cuore,  di vento atteso  come desio,  mancanza, che tutto desti. A nche se morte sembra dir l'ultima parola su ogni brama del cuor,  T u resti,  e " tu " rivivi!  Non perché ti ho,  ma perché sei .  Come il caldo soffocante di oggi,  anche ciò che mi attrae spesso sembra morire.    Ma la libertà libera l'attrazione, dalla sua morsa crudele, quando ci  mette in mezzo il Desiderio.  A che vale tutto?  Solo se tutto vale, io valgo! Solo il nesso con il tutto, dà  significato a tutto! 

9 luglio 2021

Immagine
  I tuoi occhi parevano stelle,  palpitanti stelle nel limpido cielo d'inverno, quel giorno:  ( * ) una Luce oltre te,  nello spazio infinito.  Mi hanno preso e seguito,  non mi sono lasciato sfuggire,  negli anni,  quella guida sicura,  quel grido, quel passo vicino anche quando lontano. Oggi, per il mio compleanno,  mi son fatto un regalo.  L'ho cercata quella tacita stella,  mi pareva di sentir la sua voce il suo passo, il suo grido,  l'andare, vicini, all'identica meta nell'azzurro del cielo.  Ti ho telefonato, ed è stato il regalo più bello.  A una grande amica che sempre, con semplicità, mi accompagna nel cammino a dare tutto in letizia.

Gli occhi e le parole

Immagine
A volte mi fa quasi  paura, guardarla, come fosse vento di tempesta,  eppure lo sguardo va sempre là,  ai suoi occhi. Poi mi lascio cullare dalla sua voce, e scopro che è soffio leggero di brezza,  che mi trasporta il cuore. 

Non moriremo mai

Immagine
Quando d'improvviso la tua voce ha fatto risuonare  il mio cuore,  ho percepito,  come un soffio, la mia anima.    L'anima non muore mai: si affatica, si perde a volte,  sembra scomparire,  ma è il respiro impercettibile della vita.  Da lei nascono il bene, il male,  e il desiderio.  Anche se il corpo invecchia e muore, lei vive  dà forma, svela. Come polla sorgiva, in essa la Tua voce  risuona, incontenibile. 

La nostra grande compagnia

Immagine
Tu, sulla porta o seduto tra noi.  E qualunque nostro tu prende  volto  dal Tuo volto, a noi caro.

TU

Immagine
  Chissà se lontananza è vicinanza e se mancanza è in realtà presenza,  o se, al contrario,  tutto è una domanda. Il punto non è  che cosa sia o non sia ma se ci sia risposta. Se c'è,  la vita è un cammino,  con corse per vedere  al di là del dosso,  e pause per riposare. Si chiama speranza   ed è il  motore   della felicità. Solo un abbraccio in carne ed ossa però, i loro volti,  può darmi la certezza che Tu ci sei, che Tu, la mia risposta,  sei qui con me. _______________________________ ascoltando Il Dono  di Claudio Chieffo

Prima comunione

Immagine
A Davide nel giorno della sua prima Comunione.  Io non ti conosco. Io non parlo con gli sconosciuti. Eppure ti aspetto E ti aspettavo. Mi hanno fatto una testa grande così, a catechismo, a casa, e anche altri, per parlarmi di te, che non vedo, che non conosco, che non mi interessa. Mi interessa altro i miei giochi,  le mie passioni, i miei desideri,  la mia tranquillità. Eppure queste cose, tutte queste cose, lo vedo dagli occhi di mamma e papà, dalla loro gioia, tutte queste cose non sono se non c'è Lui, se non ci sei Tu che non conosco, che non vedo, che credevo di non conoscere, di non vedere. e invece vedo ogni giorno quando vedo loro, il loro volto, la loro certezza. Così ti ho aspettato ho imparato ad aspettare e Tu sei venuto oggi, con me, dentro me, come amico, e ti ho parlato, e posso dirti tutto: i sentimenti, i miei dolori, anche i miei segreti, quello che non oserei con nessuno. Tu sei lì, ti nascondi nella bianca Ostia, e ti riveli. Tu mi guardi e io ti guardo. Tu, la

Tu: e Lui c'è.

Immagine
E' una luce il pensiero di te! Come il sole che all'alba improvviso ci invade, alitando sul mondo la vita, e nella notte lascia al suo posto  solo uno specchio argentato che bisbiglia:  " già c'è ".  Così sei tu. È la vita che smuovi,  la passione la voglia di esserci,  il domani... È  dire " già c'è! ".

Compagnia...

Immagine
Oggi la tua assenza è mancanza per me, una scheggia di cuore lontana, ma pur sempre vicina che scalda e resta l'attesa... Roma, 1-2 dicembre 2018

Tu

Immagine
Lu Impostu Cala Brandinchi T i ho cercata, come nelle giornate calde d'estate, tra pini odorosi sulle dune, vado a cercare il frinire delle cicale,   ma non c'eri.  M i sei mancata, come quando si vedono i giardini scompigliati dal vento ma non se ne sente, tra le foglie,  il murmure o il fruscio. M i è mancato il brillare dei tuoi occhi, due parole che sanno dire tutto, una goccia di profumo e tu sull'uscio che aspetti, che sempre attendi in ogni cosa che fai : e la tua Compagnia. Busca, 29 settembre 2018 Guardando Il Cavaliere del Granturco  -  Teatro dell'Aleph

In Paradiso

Immagine
Marc Chagall, sposi nel cielo Sei volata via in silenzio, inaspettata; lontana dagli occhi, ma sempre abbarbicata a noi (e noi a te) come solo una mamma santa può fare, anche lassù. Dal Cielo, insieme a babbo di nuovo insieme per sempre, guardaci e sorreggici perché la vita sia per noi casa di Dio e, come la tua, un di più di bellezza. per la mamma di Donatella

Quando ti muore il Padre

Immagine
Quando ti muore il padre,  ti senti solo, improvvisamente solo, (anche se hai fratelli, sorelle, moglie, figli, e tanta gente intorno) anche se era vecchio, e ci si aspettava da tempo... Soli. Ci se lo aspettava prima o poi, a novantaquattro anni ce lo si può aspettare: ma non lo si aspetta mai proprio quel momento, e ci si sente soli. E poi... Non lo sapevamo, eppure, imprevisto, da quel momento, invece, non si è mai più soli, inizia una comunione senza fine tra noi e il cielo, ed è come trapassare oltre le nubi con lo sguardo: tu sei là, ti vedo, ogni tanto ti parlo; d'ora in poi insieme ogni giorno per sempre. A Giuseppe Campo

Tu, o dell'Amicizia

Immagine
Ed ho pensato: cosa le scrivo per dirle "non importa"? Perché non è vero che non m' importa! E nello stesso tempo è "come se"...  In Dio c'è tutto, e il nostro sguardo è: "a Dio piacendo". ~~~~~~~~~~~~~~~~ Un'amica, una grande amica, viene un fine settimana in Sardegna per lavoro.   Al  termine, scopriamo di non avere né il tempo né il modo per incontrarci...  12/11/2017   a Giuliana

Abbraccio

Immagine
Eppure quel "ti voglio bene" detto sommessamente quasi impaurito in un abbracciare che non stringesse è molto più di un moto del cuore, è scelta, giudizio, ti voglio ti affermo, uno iato, perché tu sia. Affidarti a Chi tutto può. (Ponte San Giovanni, 15/10/2017)

Quello che abbiamo visto e udito

Immagine
Quid animo satis? Che cosa basterà al cuore? Solo quello che ho intravisto dai vostri occhi, cui star sempre dietro, con cui andare in ogni luogo, in ogni frazione di tempo, nella grande strada, tracciata. (15/10/2017)

Non mi tiro indietro

Qualunque cosa è poca cosa da dire o fare. Solo Tu Signore puoi compiere per sempre. No, non mi tiro indietro. Solo un Tu invocato, chiesto, voluto, donato può colmare questo cuore traboccante. (13/10/2017)

Appartenenza

Immagine
In quella feritoia buia e nascosta tra scogli grigi e lucenti, il mare, senza sosta, s'intrufola onda dopo onda, i n un unico moto. Si rizza, schiuma, si arrotola, si placa, riprende e s'increspa, s'inarca,  tutto ricopre  di schiuma e di sale. Ed io, scrutando  quel moto,  immerso nell' i nceder dell'onda,  mi chiedo  il perché della vita. Chi siete, che cosa siete voi per me? Il mare scuote la roccia, rivolta la sabbia facendo risacca come  la vita che spezza, stravolge la nostra bonaccia; e poi sempre riparte, rinasce, rivive.  Sopraggiunta la sera, m'interrogo,  ascolto: e voi siete lì, come la luce e la roccia. Chi siete voi, che non smetto di pensare, mentre cerco un punto,  il richiamo per poter navigare? Per cui batte, a cui s'aggrappa il cuore, come roccia, come faro,  e poi come porto, a cui ritornare? Rabbunì... la strada!   28/09/2017