«Sono io!»
“Come si può vivere vedendo che il bagliore si è acceso di nuovo, nel cielo, e sapendo che forse ad ardere sono le mani che avevi baciato, gli occhi che avevano gioito nel vederti, i capelli che sapevi riconoscere anche al buio, i tuoi figli, tua moglie, tua madre?”
(Vasilij Grossman "Vita e destino")
«Sono io! »,
ripeto pensando
a quei corpi
a quei cuori,
le vite spezzate
e gli amori,
nelle camere a gas.
Sono io,
in quel fumo nero,
nel violino di oggi
«Sono io! »,
ripeto pensando
a quei corpi
a quei cuori,
le vite spezzate
e gli amori,
nelle camere a gas.
Sono io,
in quel fumo nero,
nel violino di oggi
"non è morto il male del mondo"
come in quello
di ieri.
Che strano,
questa Croce
piantata sul corpo
dell'uomo,
sul suo corpo vecchio,
e quest' odio
scagliato
su chi ci ricorda
il Dio di Abramo
questa Croce
piantata sul corpo
dell'uomo,
sul suo corpo vecchio,
e quest' odio
scagliato
su chi ci ricorda
il Dio di Abramo
tra noi.
Sono io.
Ma chi sono?
Quel corpo straziato?
Solo carcassa, involucro,
nulla?
O Segno
che mi urla nel cuore?
Ma chi sono?
Quel corpo straziato?
Solo carcassa, involucro,
nulla?
O Segno
che mi urla nel cuore?
Segno di un Altro
per cui posso dire:
"Vivi, vivi per sempre!".
per cui posso dire:
"Vivi, vivi per sempre!".
Giornata della memoria