La Santissima Trinità, la prima Comunione, e quel nuovo inizio.
Domenica 13 giugno 1965 era la festa della Santissima Trinità, e per me è stato come un inizio.
Alla mattina ho ricevuto la prima Comunione, e al pomeriggio la Cresima.
Era l’incontro con Gesù, che avevo imparato ad amare da mio fratello (ogni sera, per farmi addormentare, mi raccontava e mi spiegava episodi del Vangelo) e dai miei genitori,
Con Lui non mi bastava un semplice incontro, come può succedere con una persona importante, desideravo la compagnia, la familiarità, come quella che vivevano i miei, per i quali questa compagnia illuminava ogni circostanza della vita.
Come ero felice!
In quel giorno sono stato a casa Loro, della Santissima Trinità, così ho pensato, e questa è diventata, da allora, la mia percezione di tutta la vita.
In pomeriggio ho ricevuto la Cresima. Ricordo ancora, subito dopo l’unzione, quello schiaffo, abbastanza forte, datomi con affetto dal card. Siri, che mi spronava, dicendomi: “adesso vai, ricevi lo Spirito e vai per il mondo ad annunciare il Vangelo, perchè sei diventato Soldato di Cristo! Ora puoi, ora sei forte della forza di Cristo Risorto. E non avrai da temere nulla”.
A pranzo mio padre aveva organizzato una grande festa, in casa, con i parenti e con tutti i suoi amici, per farci capire che la festa è di tutti, è comunitaria.
Non era un caso che fosse la festa della Santissima Trinità!
Non era stata solo una bella cerimonia e un bel pranzo, non erano passati velocemente a farmi visita, mi avevano invitato a casa Loro e mi avevano tenuto nella Loro casa, il Paradiso, per tutto il giorno, facevo parte della famiglia! Ho imparato quel giorno che, da allora, avrei potuto tornare a casa Loro, la mia nuova casa, tutte le volte che avessi voluto.
E così ho fatto, per tutti questi anni, perché la Loro casa è nel mio cuore.
Tante volte mi sono dimenticato, mi dimentico, a volte ho vissuto, vivo, come se Loro non ci fossero, ma poi ogni giorno, ogni sera, torno a dire “questa è la mia casa. Signore, dove posso andare? Tu solo hai parole che spiegano la vita!
Solo in casa Tua, in casa Vostra, mi sento sicuro. Anche senza spostarmi dal luogo in cui sono, dal mio vivere quotidiano:
la Vostra casa è il tempo, tutto il tempo che mi è dato”.
Chiesa di Santa Maria di Saccargia - abside