A Maria


Nella stanza vuota una culla,
vuota anch'essa ma non vuota,
tutta addobbata, con lenzuoline 
dai risvolti rosa, pizzi, giostrine, 
addobbi, merletti, fiocchi, 
piena di attesa...
Arriverà?
La mamma è là, nell'altra stanza,
e aspetta trepidante 
il suo momento,
gravida.

Quel legno era un albero...
sega, pialla, martello, chiodi, 
vernice e un cuore
l'han resa casa.
E sembra di sentirne, 
nel silenzio, la voce, non sua: 
il murmure del vento
che prima agitava le sue foglie
ora è presagio dell'orizzonte. 

La mamma non vedo
ma, come il vento, la sento, 
di là, indaffarata che corre, 
e ancor più col pensiero:
donde è nato questo seme 
di vita, e dove porta? 

È là che prepara, e poi riprende
ogni cosa, e rivede i suoi figli, i primi, 
ripercorre gli stessi passi
già fatti allora. 
E il padre, lí vicino, freme con lei. 

Donde viene questo seme
di vita, e dove andrà?  
Da loro due, ma da un Altro, 
che di tutto tesse la trama, 
che tutto tiene. 

Cosa vuol dire
essere toccati dall'Essere! 
Ieri sei nata... 
e oggi anche tu sentirai quel soffio:
come sigillo ti farà Sua,
figlia, sorella, amica, 
e ti renderà santa. 



Auguri Maria!