Perché viva
Spesso si leva, affiora, punge la carne in me
un gran dolore
che, come un cappio, strozza, toglie il respiro
e poi si muore.
o, come un pungolo, erode dentro,
ulcera il cuore.
La felicità riempie oltremodo
la vita, ma dura attimi,
concatenati, si, ma solo attimi,
poi resta sospesa là, in alto,
la si desira.
Il dolore invece ci accompagna
prende la forma di delusioni, fallimenti,
distacchi, malattia, gli inciampi della vita
quotidiani, storie buttate via,
amori mai compresi,
un dopo l'altro incombe
come il calpestio del piede
sulla strada.
A Te, sempre guardo
perché il calpestio del piede
non incomba:
ché, dentro questo dramma della vita
nulla mi fermi e cerchi sempre
ciò che in mezzo a questo turbinio
male non è , perché viva.