Natività di Maria

MARIA
Quando, la sera,  /   viene a trovarvi vostra madre,
incontro voi le andate  /  e l'abbracciate...

CORO
Ma Tu...  /  Tu sei altra da lei...

MARIA
No, uguale.  /  Il grembo di mia madre...

CORO
Anna, la paziente,  /  austera e ferma contadina?

MARIA
Ecco. E mio padre,  /  come il vostro,
fuor della stanza, in ansia,
mentre nascevo, si muoveva  /  ed aspettava.
Una notte anche loro  /   s'erano abbracciati...

Perché mi guardi tu così?  /  Abbassi gli occhi? Cos'hai?
Paura che sia nata come te?  /  Lo stesso è stato.

CORO
Ma il Dio che ha scelto Te...

MARIA
Ha scelto anche te, e te,  /  e tutti.
Di voi, ognuno, ha fatto una storia precisa,
un fondamento della Sua corona,
un servo della Sua sacra spina,
una figura, un’ansia,  /  un cuore, un re.

CORO
Quando chi fu mia madre,  /  quando chi fu mio padre
nel silenzio e nella pace  /  si sono prima cauti sfiorati,
poi stretti ed abbracciati,  /  ero carne...
Ma quella notte  /  nella mente mia  /  è tenebra, Maria;

Tu, forse,  /  mentre Ti formavi,
Tu, forse, che già scelta,  /  annotata da sempre sul registro,
da sempre preferita e amata;  /  Tu, forse, puoi a noi spiegare
Il senso del sigillo  /  che ognuno ebbe  /  nell'attimo della prima trafittura.
Il senso dell'essere voluto,  /  dell’essere deciso,
ecco, questo Ti chiedo,  /  questo Ti chiediamo.
Se esiste anche per noi  /  come afferrarlo?

MARIA
Forse nell'accettare,  /  forse nel dir di sì,  /  eccomi qui, Signore.

CORO
Hai detto sì anche allora?  /  Anche quando dirlo non potevi
perché forma ancora non avevi?

MARIA
Mia madre disse sì,  /  non io.
Per me lei accettò...
Quel disegno è scritto li,  /  è scritto nel nostro quotidiano  /  dire sì.

Guardate. Tutti guardate:  /  Anna fu mia madre,
mio padre fu Gioachino. In loro fui creatura,
un'altra trafittura dell'Essere increato
dentro l'essere povero e parziale.
Come ognuno di voi  /  fui voluta, concepita,  /  designata.

L’acconsentimento di lei,  /  mia cara, grande madre, /  era prima di me
come prima di te era quello di chi fu  /  ed è tua madre.

Una risposta, un sì  /  doveva collocarsi lì,
nascite tristi, felici nascite,
nascite dolorose, nascite festose,
nascite tutte ugualmente necessarie,
una risposta, un sì  /  doveva collocarsi lì,
al centro di questa lunghissima catena;
lì fremere, lì abitare,  /  lì restare,  /  una volta formularsi
e poi per sempre lì vibrare,  /  in quel presente.

CORO
Che fu Tuo,  /  e per cui Tu fosti madre sua
e nostro caro grembo, trepido,  /  protettivo.

MARIA
Fu mio, sì,  /  ma anche di chi  /  prima del mio passo era venuto
e di chi venne dopo  /  e di chi verrà dopo di voi,  /  quanti qui siete.

Mio Figlio la tua carne,  /  tua, guardami, proprio tua,
come la carne d'ogni tuo fratello  /  apparso nel giro dei secoli,
ha in sé assunto.  /  Fu me;  /  fu te;  /  fu ognuno.
Non una carne incerta,  /  non delle incerte ossa;
ma queste che, se t'abbraccio  /  e così stringo,
ecco, con le mie dita tocco;  /  le vostre; anzi, le nostre;
di chi era prima,  /  di chi era in quel momento,
di chi sarebbe stato poi.

(Da Interrogatorio a Maria di Giovanni Testori).