Autunno in riva al mare
Ascolta:
da qui, lontan dalle folle,
s'ode, veemente, la voce del mare,
che la siepe nasconde, ma s'ode;
mentre dal bosco, odore di resina, sale
un profumo balsamico e molle.
Non sembra l'odore dei pini di mare,
è dolce e speziato di miele e di mirto,
color di garofano ambrato.
Tutt'intorno silenzio, solo interrotto,
ascolta,
dal murmure dolce e salato dell'onda,
laggiù, sulla siepe,
che dice, incessante ma certo,
che dice a più voci: "Più in là".
Tra le foglie e tra i rami, sì tanti,
più alti o men alti,
di fragil cespugli o alberi aitanti,
ascolta:
lo stormire del vento,
- or brezza, or forte libeccio,
or caldo, or freddo maestrale -
anch'esso ci porta un messaggio,
anch'esso ci porta "Più in là".
A margine, un frinir di cicale.
Corre, or corre il pensiero
come quando cercata
ti ho, nell'estate assolata,
come quando nella notte ti cerco
tra le placide stelle.
Corre, ma non come il vento
che non si sa dove vada,
corre a una storia, un evento,
a quel volto, in passato trovato,
ad un Volto nel presente cercato.
Sei tu che mi dici "Più in là",
sei tu che io cerco, per andare,
con animo certo,
a riscoprire, con te,
quel Tu da noi sempre cercato.