La risacca
Quando lo sciabordio
dell'acqua sulla riva,
e un volo di gabbiano,
e il cigolio della carrucola
arrugginita dal salino
- che solleva la barca per l'alaggio -
grido del cuore, s'incontrano
un gorgoglío sordo inghiotte il mare
mascherato dallo scalpiccío
della granella.
È il suono del frangente
che impatta l'onda
e tutta la sua forza risucchia
e implode.
Schiuma la risacca
e ne senti il ruggito,
rimbombo di tuono cupo,
stridor di graffito
che già prima si stendea nell'attesa,
si stringeva, si tendeva,
raggrumava, pollinava,
impetuosa presagiva,
respirava l'azzurro cielo
sopra lei.
Così è la gioia
del mio averTi visto, e parlato
e amato, ché
se non trattenuta nel contorno
della goccia, che fa il mare,
di un'esplodere tremar farebbe
il cielo e il mare stesso,
e quand'anche le pareti.
Ma resta lì, detonator del cuore,
a dirmi, e sottovoce a dirti,
che io ci sono, e tu ci sei...
e il cielo... e il mare,
e nulla sfugge.
Clicca qui per le