Avvenne in un pomeriggio d'estate.

Usata, e buttata, 
sono stata usata
fin dall'inizio, 
corteggiata con le lusinghe, 
di un Amore eterno (?) , 
come fosse tutto vero, 
come se la verità esistesse. 

E poi brutalizzata, al momento
opportuno schifata, umiliata, 
lasciata, 
sola sul gelido marmo
che sol la morte... 
o che fosse un prato, non importa, 
sempre morte, 
stuprata. 

Resa nulla, indifesa, vergogna
di tutti, a dirmi che la verità 
non esiste, a me
che tutto per quell"Amore
ho dato. 
E in realtà era solo 
mio, non tuo, non loro, 
non vostro, 
di chi ci circonda,
finzione.

Non c'è più nulla, ora, 
e nessuno, 
nella mente e nel cuore, 
nel toccarmi: "ci sono?", 
negli occhi;
recise le mie radici
voglio solo dimenticare, 
per non morire. 

Non toccarmi, non guardarmi, 
non cercarmi 
tu che credi di capire
il mio strazio, e banalizzi
il mio star male, 
tu che non c'eri, o se c'eri 
non guardavi. 

Vorrei solo Altre mani, 
che mi prendano, 
per non morire.