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Forse ho tremato

Forse ho tremato come di ghiaccio fanno le stelle, no per il freddo, no per la paura, no del dolore, del rallegrarsi  o per la speranza, ma di quel niente che passa per i cieli e fiata sulla terra che ringrazia... Forse è stato come trema il cuore, a te, quando nella notte va via la luna, o viene mattina e pare che il chiarore si muoia ed è la vita che ritorna vita... Forse è stato come si trema insieme, così, senza saperlo, come Dio vuole... Franco Loi Forsi û tremâ cume de giass fa i stèll, no per el frègg, no per la pagüra, no del dulur, legriâss o la speransa, ma de quel nient che passa per i ciel e fiada sü la tèra che rengrassia… Forsi l’è stâ cume che trèma el cör, a tí, quan’ne la nott va via la lüna, o vegn matina e par che ‘l ciar se mör e l’è la vita che la returna vita… Forsi l’è stâ cume se trèma insèm, inscí, sensa savèl, cume Diu vör…

In mezzo al giardino

Qua è là - tra olivastri e lentischio,  palme nane, fiori di sulla, e giaggiuoli -  un melograno in fiore.  Tu sempre ardi di più vasti orizzonti, di aperte finestre d'azzurro,  di desideri di volo, e sei come la terra  di quei tuoi primi passi,  di quelli, diversi ma uguali,  di ieri e di oggi Tu sole che illumina tra increspature e bonaccia, Tu mare che inonda, vento che bagna lasci sul viso,  sulle mani e in cuore,  il sale che ne conserva il ricordo.   

Poesia

L a poesia nasce   in quella solitudine  che mai ci lascia soli,  dentro il tempo  ma non fatta di tempo.  E mischia  il tempo con l'eterno,  ne scopre i nessi e i richiami.  D ue separati mondi,  sempre tra lor connessi: N ei limiti,  che sfidano il mare: -  Tu, mare, che  la tua vasta distesa ora spiani ed ora increspi,  e porti sempre all'Orizzonte - E nei legami  che sfondano il cielo  col de-siderio: -  tu, luna,  nel ciel così distante,  nel cor vicina,  quasi sorella, amica -  L a poesia è approfondire le mani che ci tengono.        

Esercizi della Fraternità - dopo il sepolcro_vuoto

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Il mio limite, investito, pervaso dalla forza di un oceano di grazia,  che bussa e travolge. Un mare di bene e non c'è pericolo di perderlo,  o di smarrirmi nella solitudine di un niente: Lui è fedele.  Dei volti che mi indicano la strada: e i vostri occhi diventano i miei occhi,  le mie orecchie cercan la Sua voce,  le mie mani si protendono per toccarlo, la sua tunica, il suo mantello,  e i miei piedi poggiano saldi sulla terra  per correre avanti, dietro a Lui:   io che sono stato afferrato dalla nostra (dalla Sua) compagnia:  Egli stesso ,  irriducibile, fatto presenza. 
Mostra su Ambrogio Lorenzetti, (1285-1348),    Siena, Santa Maria della Scala (ott 2017- ago 2018). Etichette

Paso doble

Chiese la luna a una stella "perchè non mi porti a ballare? “ Le rispose, danzando pian piano  più vicina per stringerla a sé.  Adesso ogni notte le vedo  in più stretti volteggi danzare seguendo un ordíto, una trama quasi un rigo di note, chissà...  Anche io ho incontrato una stella e le ho chiesto "mi porti a ballare? “ nel cielo ancor tinto di rosa in sul far della sera.  Ora sempre la vedo brillare fosse anche la notte più nera ogni ora del giorno, ogni sera...  e la sua, tra le mille, una voce, mi risponde e mi prende per mano: dove mi porti ancora non so forse un ponte, la felicità...

Dentro casa

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La nebbia, là fuori non ti fa veder le forme solite,  le sfuma...  e ti fa volger lo sguardo dentro casa, dentro te,  s'incunea nel cuore,  morbido, come piuma di uccello,  candido, come il mio mare.  Oggi non urla, porta calore e pace. 

Buon Natale

È stato un grido,  uno squarcio nell'ispido cielo,  grido forte ma dolce per uscire dal vuoto di Te.  È volato su in alto, più in alto,  è andato più su del Titano; la sua eco adesso rimbomba dal Gennargentu fino al Faetano.  È nato, è nato il Bambino,  è nato da un seno di donna,  ragazza appena sbocciata che ha creduto, ha detto il suo sì  Com'è accaduto anche a me, anche a te:  poteva cancellarne il ricordo,  di sogno,  - una chiusura degli occhi -  e invece fu un soffio di sì...  Come a noi, c ome il mio grido alle stelle.  Sei nato per quel soffio di sì,  e innanzi a Te anche il cuore sussulta,  anche il mio, anche il tuo, sussultan le stelle  sussultan per quel soffio di sì. 

Abbraccio

S tretti tra braccia che non posson parlare,  gli occhi che guardano ma non posson vedere, costretti in un limbo fioco di nebbia E ppur quella luce, appena offuscata,  di stella  là in alto  ch'io sono,  che sei,  ci piove, quasi barlume,  come Speranza , presagio,  certezza .  Ci sei. 

Betelgeuse

È tornata Orione, è tornata, l'ho vista, l'ho scorta in un fil di sereno stasera,  a dirmi, tra le piogge  e tra nebbie d'autunno,  che la felicità c'è, e la sua essenza: è quel tempo in cui non si è  mai più soli,  e la gioia  è quel luogo in cui non si è  mai  più lontani . È tornata Orione, è tornata,  con la vicina Sirio, e la sua Betelgeuse  è tornata a indicarmi la strada: la Tua Presenza,  ogni giorno  finché vien Primavera. 

La mano e le mani.

È come il sorgere del sole ogni mattina, o della luna nella notte scura,  la presenza della tua vita nella mia . C ome se Qualcuno  ci avesse messo l'un dentro l'altro  per rinascere. C'è questa mano che mi tiene, e ci sono questo mio e questo tuo cuore che me la fan sentire. C ome l'argentea luna,  riflessa su tutte le cose ,  che non mi fa più sentire  il buio, il nulla,  nella notte. 

Il dono

Quando perdo qualcosa  - che pur tenevo con mano stretta  e fermo il cuore -  rimane vuoto o rabbia  e più m'incaponisco, e ancora  ancora cerco  "quel che non c'è e che passa" .  Quando mi viene in mente,  invece, e penso che niente, niente dura,  - lo vedo e poi l'afferro,  ma si disfà ogni volta -  mi guardo intorno e cerco  "quello che non finisce" .  Come un intreccio, a volte,  - peduncoli tra i pampini -  nascono i miei pensieri avvinghiati  al par di viticci, e stretti a quello che porta il giorno.  Sol quando all'improvviso,  punto di fuga,  il Tuo volto, qual lampo di sereno,  strappa al vuoto ed al grigior del cielo,  il grido...  rivedo, risento, in fondo alla ferita quel grido, quasi un'eco,  di cui son fatto.  E rinasco come il sole dalla notte,  come un bimbo: spalanca gli occhi, vede... 

Avvenne in un pomeriggio d'estate.

Usata, e buttata,  sono stata usata fin dall'inizio,  corteggiata con le lusinghe,  di un Amore eterno (?) ,  come fosse tutto vero,  come se la verità esistesse.  E poi brutalizzata, al momento opportuno schifata, umiliata,  lasciata,  sola sul gelido marmo che sol la morte...  o che fosse un prato, non importa,  sempre morte,  stuprata.  Resa nulla, indifesa, vergogna di tutti, a dirmi che la verità  non esiste, a me che tutto per quell"Amore ho dato.  E in realtà era solo  mio, non tuo, non loro,  non vostro,  di chi ci circonda, finzione. Non c'è più nulla, ora,  e nessuno,  nella mente e nel cuore,  nel toccarmi: "ci sono?",  negli occhi; recise le mie radici voglio solo dimenticare,  per non morire.  Non toccarmi, non guardarmi,  non cercarmi  tu che credi di capire il mio strazio, e banalizzi il mio star male,  tu che non c'eri, o se c'eri  non gu...

Traduzione di "Le soleil..."

Tu splendi come il battito del cuore,  che sussurra in me.  Sei Tu quel dolce battere del cuore dentro di me! Guarda come è nata la poesia

Come è nata "Le soleil..."

Quando Beatrice, raccontandoci del test per l'ingresso alle scuole di specializzazione, che aveva appena superato, si è soffermata sulle domande di cardiologia, io ho immediatamente pensato a Dio, perché Dio, come il battito del cuore, è la vita.  Quando Beatrice era piccola piccola, glielo dicevo spesso: "ogni tanto fermati ad ascoltare il battito del tuo cuore, lo senti? È Dio che bussa alla tua porta".  Mi è venuto in mente il rumore che il cuore fa quando le sue valvole si aprono e si chiudono per pompare il sangue nelle arterie. Sentito con il fonendo, assomiglia al rumore di una vela riempita dal vento.  Per descrivere questo rumore, di solito, si usano dei termini onomatopeici: tum-ta in italiano, lubb-dub in inglese, frou-ti in francese.  Non so perché, in quell'istante mi son ritrovato a rivolgermi a Dio usando questi termini, parlando con Lui in francese e poi in inglese, e Gli ho detto: "Tu sei tutto il mio bene, il  sorgere continuo della vita in m...

Le soleil tous les jours

Tu brilles  comme le frou-ti   du cœur,  que chuchote en moi.   It's You that  sweet   lubb-dub inside me ! Clicca qui per vedere  la traduzione (e come è nato il testo). 

Solstizio d'estate

U n giorno è sorto oggi che sembra mai finire.  L'ordito è l'anima, il filo  è il Tuo immenso abbraccio che, intersecandosi su me,  mi tesse  e mi con-prende.  N ella terra del sole      - qui nasce, e muore e subito rinasce,         siccome ogni volta rinasce il cuore -   è come tuffarmi nel suo riflesso,  pieno di vita.  E meno ti posso io trattenere più mi trattieni Tu, e m'attiri,  come l'acqua alla sorgente,  sua vita, sempre sgorga  per andar lontana.  Q uesto è per me il Tuo sguardo,  che non possiedo, è solo esser guardato. N ell'estate il frutto maturo,  e le messi nei campi,  e l'amore...  fra le spighe è il raccolto,  nell'ultimo orizzonte.  

Come è nata "La Risacca".

Pieno di gioia per gli esercizi spirituali  appena terminati, e pieno di commozione per la notizia sulla causa di beatificazione del caro don Giussani, ero ospite di amici a San Marino.  Dopo la cena, ho manifestato loro il mio stato d'animo dicendo: "La mia gioia non la manifesto platealmente, ma è come una forza che ho dentro, è un po' come la risacca del mare che tutto prende in un vortice, prima di espandersi".  Salito poi in camera per la notte e immersomi col pensiero in quell'immagine della risacca e del mio mare di Sardegna, è nata la poesia.  ____________________________________ La risacca è quell'onda di ritorno che il mare genera quando, frangendosi sulla battigia, si ritira, e risucchia e trascina la sabbia e tutto quello che vi si trova.  Nel mio pensarmi là, non c'erano solo la forza e la potenza del mare, c'erano i gabbiani che arrivano sulla spiaggia verso sera, e poi si rialzano in volo, e la carrucola che serve per tirare in secco la ...

Senza nome

Così bella allo sguardo,  t'ho guardata  - come arciere che afferri con mano tesa la saetta - per catturare con gli occhi il segno,            - ché permanga nel cuore -  della Bellezza che non ha pari.  Ed è stato come scoprir l'Amato ,  e così darmi ancor più  la vita.  F orse è una sensazione che anche tu qualche volta hai provato, questo voler afferrare il fulmine per trattenerlo e perché rimanga. Con la  consapevolezza   che   non  sei   l'unico arciere,  ce n'è  un Altro, Lui che ti fa, e  le sue  saette  colpiscono il cuore e lo fanno vivere.

Il mio battito d'ali

Vorrei scrivere di Te,  ma che posso io mai dire se non vedo le tue mani se non sento il tuo parlare  e mischiare non ci è dato il nostro riso e il nostro pianto?  Lascia almeno che Ti pensi come in cielo guardo il sole che tramonta e poi rinasce che colora rosso fuoco e che fa sbocciare il fiore o la luna che compagna  ogni notte ci si fa,  nell'immensa solitudine che dilata mente e cuore.  Non mi è dato di afferrarTi ma mi prendi, mi trasporti,  Tu se'-il mio battito d'ali, con Te posso trasvolare.  Tu sei sangue nelle vene mi dai vita, sicurezza.  abbondanza delle messi infinita tenerezza,  sei la forza, come il mare la mia sete e la mia brezza.    Lascia ch'io possa sentire questo velo che tu sei suggerirmi dove andare,  lascia ch'io possa vederTi in un mare di certezza,  quando manchi, ritrovarTi,  e non perderti giammai.  A quell' Amore che rende viva la mia vita

L'istante

Ma che mistero è la mia vita,  la tua, la nostra compagnia,  di fronte  d'improvviso  a questa luna comparsa tra le nubi. Amo l'istante, l'ho sempre amato il lampo di luce il volo di un falco, le ali di un gabbiano,  il nascere di un fiore Son li davanti a me, per dono ,  davanti agli occhi, aperti-spalancati,  e mai non muoiono, rimangono,  son strada del per-sempre.  Ma che mistero questa mia vita,  il cuore tuo, il mio, che piange e ride ,  che batte oggi che batterà per sempre .   

La Speranza

Puoi fermarti un momento,  al primo porto, la prima baia,  alla prima tumida spiaggia,  ma non puoi scappare.  È dentro te, e sempre ti porterà,  sei tu, fatto per partire,  ad ogni porto approdare  per poi - "lo spron che punge" -  di nuovo andare.  È come l'amore, l'ímpeto,  il cuore che mai s'acquieta,  fatto promessa e attesa,  il battito che se si ferma  scivola via la vita.  Non puoi fermarti, puoi scappare,  puoi nasconderti, puoi negare,  dimenticare,  ma sempre ritornerà.  Come la nostalgia,  che non ti puoi strappare,  la casa del Tu a cui sempre andare. Rif.:  L. Giussani, Il Senso Religioso,  Atteggiamenti irragionevole di fronte all'interrogativo ultimo. (cap 6 e 7)

Per Maria Paola

O gni volta che penso ai tuoi occhi è come veder sbocciare  all'improvviso un fiore aprirsi la corolla,  tutta rivolta al cielo in tutto il suo colore; mostrarsi aperto il calice,  antéra, pistillo e stimmi,  tutti rivolti al cuore .  C he, almeno in quel momento  è ripreso, anche nel mio dolore riacciuffato, defibrillato,  stretto in abbraccio e ricomincio,  ad occhi chiusi tra le tue mani,  a risentirmi ancora,  - come ti ho, io prima -  Amata .

La risacca

Q uando lo sciabordio dell'acqua sulla riva,  e un volo di gabbiano,  e il cigolio della carrucola arrugginita dal salino - che solleva la barca per l'alaggio - come un grido del cuore , s'incontrano un gorgoglío sordo inghiotte il mare mascherato dallo scalpiccío della granella. È il suono del frangente  che impatta l'onda  e tutta la sua forza risucchia e implode.  S chiuma la risacca - e ne senti il ruggito,  rimbombo di tuono cupo,  stridor di graffito -  che un attimo prima si stendea  nell'attesa: dipoi si stringeva, si tendeva,  raggrumava, pollinava,  impetuosa presagiva,  respirava l'azzurro cielo sopra lei.   C osì è la gioia   del mio aver Ti visto, e parlato e amato, ché  se non trattenuta nel contorno  della goccia, dentro il mare,  di un'esplodere tremar farebbe  il cielo e il mare stesso,  e quand'anche le pareti.  M a resta lì, detonator del cuore ,  a dirmi, e sott...

La mia Pasqua con Maddalena.

Ho bisogno di guardarti per ridirti il grande amore, ho bisogno dei tuoi occhi per aprirti tutto il cuore I tuoi occhi son la luna le pupille son le stelle  le tue labbra son le onde la tua voce è come il vento Le tue braccia son le querce  che mi trovo tutt'intorno,  le tue mani i miei fratelli; il tuo sguardo son sospiri di chi incontro tra la gente  Non potrò giammai toccarti nell'attesa di quel tempo in cui sempre sarò tuo,  ma già ora ti posseggo negli sguardi, nelle labbra,  nei miei pianti e nel silenzio,  mi avvicino a te fuggendo mi seduci e fai bruciare non il cuor, ma tutto intero.  Non m'hai dato in quel bel tempo d'incontrarti e poi seguirti,  di aspettarti, di cercarti,  di ospitarti, di servirti,  d'implorarti non ho visto chi cercava di spalmarti con unguento,  o cospargere profumi  e asciugarti coi capelli,  ma ero là, dentro di lei,  nei suoi gesti, nel suo capo tutto chino sui tuoi piedi Nel su...